I LIBRI DI CHRISTOPHER PAOLINI

IL ROMANZO GIALLO

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Il Pranante
view post Posted on 10/3/2009, 15:40




Romanzo poliziesco

"Il Giallo"




Il "Romanzo poliziesco" (in Italia GIALLO[1]) è un tipo di narrazione contraddistinto da un numero limitato di personaggi fissi: la vittima, l'investigatore e il colpevole; da un intreccio che si sviluppa su tre situazioni-cardine: il crimine, l'indagine investigativa e la soluzione del caso; il tutto raccontato senza esclusione di colpi di scena, di imprevisti, di atmosfere d'effetto, di finali a sorpresa.

Possiamo distinguere diversi filoni: i gialli d'azione, i gialli-enigma e i gialli di suspense.

1. I gialli d'azione discendono dal romanzo d'avventura e pongono in primo piano le peripezie, i pericoli e i rischi corsi dal protagonista;

2. I gialli-enigma , detti anche gialli di indagine, sono costruiti intorno ad un enigma (solitamente un delitto), di cui si deve scoprire il movente e il colpevole. La narrazione si svolge intorno all'indagine svolta dal protagonista. Il lettore viene messo al corrente di numerosi indizi, alcuni dei quali sono determinanti per scoprire il colpevole, altri, invece depistano[2] l'indagine e i sospetti, creando false interpretazioni. Un bravo scrittore di gialli riesce a fornire al lettore tutti gli indizi per scoprire il colpevole, ma, nello stesso tempo, riesce a nasconderli e a confonderli così bene da depistare il lettore.

3. I gialli di suspense sono racconti brevi, che devono il loro fascino all'ambientazione suggestiva, ai colpi di scena, alla creazione di tensione







La struttura narrativa (la vicenda)



Il romanzo poliziesco ha una struttura ad intreccio. L'intreccio narrativo è un vero e proprio ragionamento logico, presentata sotto forma di romanzo.

il problema : il caso

apparentemente inspiegabile

l'osservazione : l'analisi dei fatti attraverso l'indagine

la soluzione : la conclusione a cui perviene l'indagine

la dimostrazione : la spiegazione ricavabile dalle prove



Quindi un romanzo poliziesco classico (cioè basato sul mistero di un evento criminoso, sull'inchiesta condotta da un abile investigatore) inizia, normalmente dopo che un delitto è stato commesso, dopo che il colpevole ha ideato e messo in atto il suo crimine.

Da questa situazione misteriosa ed interessante parte l'indagine, che può essere svolta dalla polizia, da un investigatore privato, da un semplice personaggio convolto, suo malgrado nell'evento. L'investigatore, chiunque esso sia, percorre un cammino disseminato di indizi, informazioni e segnali che ingenerano dubbi e necessitano di chiarimenti.

Attraverso l'immaginazione, la razionalità, la determinazione dell'investigatore si giungerà a individuare il colpevole e a ricostruire l'ordine degli eventi.



E' quindi chiaro che lo scrittore deve congegnare l'antefatto del delitto ancor prima di iniziare a scrivere e deve costruire un intreccio tale che l'attività investigativa possa mettere in luce.

Infatti una delle regole basilari per costruire un intreccio efficace è quella della lealtà narrativa dello scrittore. Essa consiste nel dare a chi è giunto alla lettura del capitolo conclusivo del romanzo la possibilità di ripercorrere il libro a ritroso e di convenire che in un certo senso la soluzione gli stava davanti agli occhi, perché lealmente il narratore non gli aveva tenuto nascosto alcun indizio.

Nel romanzo poliziesco lo scrittore può confondere il lettore informandolo diligentemente non solo sugli indizi "buoni" per scoprire il colpevole, ma anche su quelli "cattivi", cioè finalizzate alla creazione di false piste.

Un altro stratagemma ricorrente è quello di presentare dei dati che "alludono chiaramente" a qualcosa di cui il lettore medio, però non è al corrente. (es. in un romanzo di A.Christie si racconta che un personaggio-chiave ha l'occhio di vetro, ma questo indizio non facilita il lettore nell'individuare il colpevole, perché questo particolare è importante solo per chi sa che con una simile menomazione si guarda con l'occhio sinistro, ma si dà l'impressione di guardare con quello destro)



Lo scrittore Van Dine ha individuato alcune regole fondamentali che dovrebbero caratterizzare la struttura narrativa del poliziesco:

la presenza di almeno una vittima e di un investigatore per le indagini

un colpevole e comunque un personaggio importante nella vita della vittima, che mette in moto l'azione

nessuna casualità nell'evento criminale

un'indagine condotta privilegiando la logica e la deduzione

stesse possibilità per il lettore del romanzo e per l'investigatore del crimine di risolvere il mistero (lealtà narrativa)

soluzione evidente del mistero

nessuna storia d'amore troppo interessante, né troppe descrizioni tali da distrarre il lettore dallo sviluppo dell'intreccio






Gli ingredienti del romanzo poliziesco
A. Il luogo
Il luogo (ambientazione) in un giallo è un elemento essenziale, in quanto se non si crea l'atmosfera adatta, non è possibile catturare l'attenzione, creare la tensione.

Il luogo dove si muove il personaggio è descritto per indizi, accenni, informazioni indirette: tuuto deve lasciar supporre che qualcosa accadrà, qualcosa di insolito, di cui non si può prevedere la natura. L'ambientazione quindi deve preparare la sorpresa, il …colpo di scena.

B. I personaggi
Poiché l'attenzione del lettore deve essere conquistata dal meccanismo dell'intreccio (com'è accaduto? qual è il movente? chi è stato?) è prevalsa l'abitudine di costruire i personaggi in modo semplice e schematico. Dei personaggi è sufficiente tratteggiare i contorni: nome, condizione sociale, relazioni interpersonali: mentre la psicologia e i motivi reali del loro agire sono ricostruiti dall'indagine investigativa.

Una regola generale è che ogni personaggio può e deve essere sospettabile, e il colpevole deve essere il meno sospettabile.

Nella maggior parte dei casi il personaggio protagonista è l'investigatore privato, un individuo spesso eccentrico o indimenticabile per alcune stravaganze, fissazioni…Incarna le doti dell'uomo o donna geniale, con doti intellettuali eccezionali, capace di cogliere ciò che agli altri sfugge e che ha successo dove la polizia ufficiale è perdente.

La polizia può interpretare sia la parte della protagonista (es. nell'ispettore Maigret, dove la polizia dimostra di sapersi muovere per assicurare alla giustizia il colpevole) sia l'antagonista (es. nei romanzi di Doyle, dove la polizia tende a sottovalutare prove ed indizi, propone grossolane ipotesi, dimostra un volto poco rassicurante).

In conclusione i personaggi essenziali sono sostanzialmente quattro:

la vittima, che coinvolge nel sospetto tutto l'ambiente umano nel quale è vissuta e suscita in esso il senso di colpa

l'assassino o il colpevole di altro crimine, allo stesso tempo insospettabile e unico possibile colpevole

i sospettati sovente colpevoli potenziali, perché in un modo o nell'altro si trovano nella condizione di avere o il movente o l'opportunità

l'investigatore il genio esterno o la polizia ufficiale, capace di risolvere il caso con la forza dell'intelligenza e della determinazione

C. Le tecniche narrative
Prevalgono tecniche di coinvolgimento quali la suspence , il coinvolgimento, il colpo di scena e il finale a sorpresa.

Infatti ciò che conta in questo genere di romanzo è catturare il lettore nel gioco della deduzione e del ragionamento ed evocare passioni umane elementari: la paura, il coraggio, la volontà di potere, l’abnegazione, l’istinto di vita e di morte, l’amore. Riproducendole si porta il lettore a riviverle.

SUSPENCE – La suspence è un modo di raccontare i fatti in modo che la curiosità del lettore sia sempre stimolata, in modo che voglia andare a vedere come si risolve un certo problema, si evolve la situazione… E’, quindi, l’arte di creare nel lettore uno stato di tensione e di emozionante attesa rispetto allo sviluppo della vicenda. Le tecniche per creare suspence sono sostanzialmente due:

1. il lettore viene avvertito che un fatto grave sta per accadere; egli sa di che cosa si tratta, mentre il protagonista della storia non lo sa: si crea un senso di allarme, di tensione, perché si vorrebbe poter fare qualcosa, ma non si può.

2. il lettore viene tenuto con il fiato sospeso attraverso indizi, piccole tracce, atmosfere inquietanti; gli viene comunicato che accadrà qualcosa, senza dire che cosa: si produce così uno stato di ansia, di paura dell’ignoto, di trepidazione, perché non si riesce ad immaginare quale sia il pericolo.

COINVOLGIMENTO – Il fascino del romanzo d’avventura è la sua capacità di far provare paura, al lettore, sapendo che è un gioco. Il lettore finisce con l’identificarsi con il protagonista, pensa di essere lui a compiere i gesti eroici, a sconfiggere i nemici cattivi.

IL COLPO DI SCENA - il colpo di scena viene utilizzato tutte le volte che lo scrittore vuole sorprendere, stupire, emozionare il lettore. Si inserisce nel corso della narrazione come momento di inaspettata e inattesa sorpresa.

IL FINALE A SORPRESA - è una forma di colpo di scena. Lo scrittore costruisce il modo da creare una situazione normale e tranquilla, anche se il lettore sa che qualcosa dovrà accadere.



D. La lingua
Il linguaggio del giallo è sostanzialmente semplice e diretto. Tuttavia nelle fasi in cui l'investigatore "spiega" , dipana l'enigma, spesso fa ricorso a linguaggi specifici, quale quello medico. Nei momenti dedicati all’azione, le frasi sono brevi e spesso vengono usati i punti esclamativi. Il dialogo fra i personaggi, fra l'investigatore e il suo assistente viene usato spesso come strumento per riportare riflessioni circa gli indizi.



E. Il ritmo della narrazione
Il ritmo della narrazione è un elemento importante: a momenti emozionanti e coinvolgenti, ne susseguono altri in cui prevalgono dialoghi, riflessioni, osservazioni, interrotti nuovamente da colpi di scena




 
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